
La Pieve di S.Vito un tempo dimenticata e negletta, richiama oggi l'attenzione di studiosi e competenti in quanto le sue origini si annodano alla più antica storia della civiltà romana che nella plaga di S.Vito e nella chiesa stessa ha lasciate le sue incancellabili impronte.
Fu costruita nel 1027 sulle fondamenta di un edificio antecedente ed è infatti una preziosa presenza di un nucleo insediativo ben più ampio, romano e preromano, sede anche di una necropoli. E' a costruzione basicale e, , pur conservando nel dettaglio qualche reminescenza dell'arte dell'Esarcato, è in puro stile romanico,a tre navate e tre absidi con cripta. I tradizionali archetti pensili corrono nei coronamenti della facciata, dei fianchi e delle absidi con le mensolette e i denti di sega, dando maggiore gentilezza alla severa e ieratica costruzione, la cui sobrietà e semplicità di motivi ornamentali è ragione di maggior bellezza e austerità.
Il campanile pur essendo romanico e compreso nel perimetro della chiesa sull'angolo sud-ovest, è posteriore di due secoli alla chiesa.
Una lapide in cotto lo afferma, riportante la seguente iscrizione a caratteri romanici in parte perduto:
Hoc opus est factum post Virginis partum: anno MCCXXVIII tempore Gregorii Papa... Frider... et Archipresbiteri Santi Eurelici...
Il carattere e i particolari decorativi della costruzione sono pure prova della sua origine collocata nella prima metà del sec. XII, in sostituzione probabilmente di un campanile a vela per una o due piccole campane.
La torre attuale, rimaneggiata e deturpata modernamente nella cella campanaria, raggiunge appena i 15 metri mentre la facciata della chiesa arriva a 10 metri.
Le informazioni sono state tratte dal sito della
Pieve di San Vito.