Animali - Avvelenamenti

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Il fenomeno degli avvelenamenti è un problema di sanità e incolumità pubblica

A chi è rivolto

A tutta la cittadinanza

Descrizione

Il fenomeno degli avvelenamenti è un problema di sanità e incolumità pubblica in quanto, oltre a rappresentare un rischio per gli animali domestici e selvatici, comprese le specie in via d'estinzione, costituisce un grave pericolo per l'ambiente e per l'uomo, in particolare per le categorie più a rischio quali i bambini.
Spesso la disseminazione incontrollata di esche e sostanze tossiche è utilizzata, soprattutto in alcune aree del Paese e in alcuni periodi dell'anno, come strumento doloso per uccidere animali vaganti.

Contrasto all'uso di esche e bocconi
Il Ministero della salute, fin dall'emanazione della prima ordinanza nel 2008, ha indicato un percorso per contrastare il fenomeno, definendo anche la tempistica di ciascuna azione.

L'ordinanza, prorogata e modificata negli anni, oltre a prevedere l'esplicito divieto di preparare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze tossiche, individua, infatti, obblighi e compiti per tutti gli attori coinvolti (proprietario dell'animale deceduto, medici veterinari libero professionisti, Sindaco, Servizi veterinari delle ASL territorialmente competenti, Istituti zooprofilattici sperimentali) affinché vengano messe in atto tutte le misure previste. Purtroppo però negli anni si è riscontrata una difformità di applicazione e in alcuni casi la totale disapplicazione della norma (es. gli interventi non sempre sono immediati e le tempistiche non sempre rispettate, ecc.).
Nel 2019 è stata emanata una nuova ordinanza, prorogata negli anni successivi, che prevede nuove procedure informatizzate di comunicazione.
In tal modo si garantisce un rapido inserimento dei dati, resi immediatamente disponibili per il monitoraggio del fenomeno e la possibilità di verificare la corretta applicazione delle procedure operative conseguenti alla conferma dei casi di avvelenamento.

Consulta:
Ordinanza 12 luglio 2019 - Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati - (G.U. Serie Generale, n. 196 del 22 agosto 2019)
Ordinanza 27 luglio 2021 - Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati - (G.U. Serie Generale, n. 201 del 23 agosto 2021)
Ordinanza 8 agosto 2022 - Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati. (22A04997)  - (G.U. Serie Generale , n. 207 del 05 settembre 2022)
Ordinanza 9 agosto 2023 - Proroga dell'ordinanza concernente Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati. (G.U. Serie Generale , n. 198 del 25 agosto 2023)

Come fare

Il proprietario o il responsabile dell'animale, deceduto a causa di  esche  o  bocconi  avvelenati  o  che   abbia   manifestato   una sintomatologia riferibile ad avvelenamento, segnala l'episodio ad  un medico veterinario che emette la diagnosi di sospetto  avvelenamento, corredata da referto  anamnestico.  L'ente gestore  territorialmente competente o il sindaco sono responsabili per gli animali selvatici e domestici senza proprietario

Cosa serve

Il  medico  veterinario  che  emette   diagnosi   di   sospetto avvelenamento di un esemplare di specie animale domestica o selvatica ne da' immediata comunicazione al sindaco,  al  servizio  veterinario dell'azienda  sanitaria   locale   e   all'istituto   zooprofilattico sperimentale territorialmente competente

Cosa si ottiene

Gli  istituti  zooprofilattici  sperimentali   sottopongono a necroscopia l'animale ed  effettuano  gli  opportuni  accertamenti  e analisi di laboratorio sui campioni pervenuti  o  prelevati  in  sede necroscopica per verificare la presenza di sostanze tossiche o nocive negli stessi

Tempi e scadenze

Avvisare immediatamente le Autorità competenti per permettere l'apertura delle relative indagini nonché le urgenti bonifiche e la messa in sicurezza del territorio

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Ultimo aggiornamento: 12/07/2024, 07:51

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